Tutto il gusto dei Colli Tortonesi

Ivigneti creano un unico corpo che ricopre il versante destro della dorsale collinare che collega Casasco a Magrassi. Hanno un orientamento prevalente a sud-ovest e sono dislocati ad un’altezza tra i 300 ed i 350 m s.l.m..

Tutte queste caratteristiche favoriscono lo sviluppo degli elementi nutritivi indispensabili per la vita delle piante consentendoci di ottenere eccellenti produzioni di uve sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Un adeguato equilibrio vegeto-produttivo delle piante, così come una generosa riserva idrica a disposizione delle viti nel periodo estivo, mantengono le uve a maturazione nelle migliori condizioni possibili.

 

“Il vino è il condensato di un territorio, di una cultura, di uno stile di vita.”
Ernest Miller Hemingway (Oak Park, 21 luglio 1899 – Ketchum, 2 luglio 1961)

 

I vigneti sono piantati secondo il tradizionale sistema piemontese a cavalcapoggio o di traverso, i filari, in altre parole, sono trasversali alla linea di massima pendenza del versante collinare. Questo sistema di coltivazione ci permette di ridurre molto l’erosione superficiale provocata dall’acqua piovana scongiurando cedimenti di terreno nel caso di fenomeni climatici di forte intensità, eventi che purtroppo si verificano sempre più spesso negli ultimi anni.

L’età media è di circa 40 anni. Il sesto d’impianto, cioè la distanza tra vite e vite e la distanza fra le file è mediamente di 1 metro per 2,5 metri pari ad un investimento di circa 4.000 ceppi per ettaro.

I sostegni impiegati sono di 2 tipi. Pali di legno di castagno nei vigneti più vecchi e pali di acciaio in quelli più recenti. I sostegni in cemento non sono mai stati presi in considerazione perché troppo impattanti dal punto di vista ambientale. I pali in acciaio, benché non paragonabili a quelli in legno, hanno un profilo nettamente inferiore e risultano quindi meno visibili.

 

 

Val Curone: fascino senza tempo

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